Il datore di lavoro deve predisporre tutte le misure necessarie per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori che esercitano qualsiasi attività all’interno dell’azienda.
Il D.Lgs. 81/2008, recentemente innovato dal D.Lgs. 106/2009, contempla l’informazione, la formazione e l’addestramento come dei percorsi necessari che devono seguire i lavoratori per apprendere le regole e le metodologie che fanno parte del sistema prevenzionistico. Con l’informazione i lavoratori imparano a riconoscere, e di conseguenza, a ridimensionare e a controllare, i rischi presenti in azienda mentre attraverso la formazione si intende insegnare ai lavoratori quel complesso di nozioni e procedure indispensabili, finalizzate al conseguimento di quelle capacità che permettono agli stessi di lavorare sia riducendo i rischi, sia tutelando la sicurezza personale. L’addestramento, infine, permetterà ai dipendenti di esercitarsi ad utilizzare in modo pratico e corretto le attrezzature, i macchinari, i dispositivi e tutte le strumentazioni che servono per le fasi di lavoro o per gli interventi resi necessari dalle situazioni di rischio.
Il Decreto stabilisce anche quali sono le figure aziendali che devono svolgere il ruolo di formatori e che tipo di formazione devono svolgere nei confronti dei lavoratori. Oltre a dirigenti e preposti, medico competente e Servizio di Protezione e Prevenzione, la legge dispone che “il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione (art. 36 D.Lgs. 81/2008) nonché, una altrettanto adeguata formazione specifica (art. 37 D.Lgs. 81/2008)”.
Il datore di lavoro è inoltre obbligato ad adoperare tutti gli strumenti in suo possesso per tutelare la sicurezza dei lavoratori attraverso:
Il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ha inoltre dedicato ampio spazio alla tutela dei lavoratori immigrati, poiché dai dati registrati negli ultimi anni si è constatato che soprattutto a causa delle differenze linguistiche, i lavoratori stranieri sono stati più soggetti ad incidenti all’interno delle aziende. Per questo motivo è stato necessario rendere ancor più chiare e comprensibili le informazioni e le conoscenze che questi lavoratori devono apprendere durante le fasi formative, in più le aziende devono dotarsi di istruzioni e segnaletica di sicurezza di facile consultazione e devono sottoporre agli immigrati, prima dell’impiego, delle verifiche della lingua italiana.
La formazione si conclude, poi, con dei test di verifica, superati i quali è possibile ottenere delle importanti qualifiche, degli attestati da inserire come risorsa nel proprio curriculum.
La sicurezza parte dalla formazione e dai continui aggiornamenti volti a preparare i lavoratori ai possibili rischi sul lavoro. Tale responsabilità non appartiene solo al datore di lavoro ma anche al lavoratore, che deve prestare particolare attenzione all’uso delle attrezzature seguendo, allo stesso tempo, le regole dell’azienda.
Il decreto legge 81/2008 agli art. 36 e 37 sancisce l’obbligo da parte del datore del lavoro di fornire ai propri lavoratori dei corsi di formazione adeguati a seconda del settore e delle mansioni svolte.
In tal senso una volta analizzati tutti i rischi, ogni lavoratore deve svolgere dei corsi e aggiornamenti volti a ridurre il rischio di incidenti sul lavoro.
Nonostante i decreti e le normative vigenti, secondo i dati rilevati dall’Agenzia Europea per la SLL, gli infortuni professionali denunciati in Italia sono ogni anno più di 60.000, mentre in Unione Europea ogni 5 secondi si registra un infortunio sul lavoro e ogni due ore un decesso per lo stesso motivo.
Si vedano dunque i motivi per cui è importante garantire l’idonea formazione:
Le motivazioni, oltre all’acquisizione di competenze da registrare nel CV, sono fondamentalmente due:
In generale, quindi, frequentare tale tipo di corsi non solo fornisce preparazione adeguata ad un dipendente per prevenire situazioni di rischio o riuscire ad affrontarle nel modo migliore per sé e per gli altri, ma anche permette a questo di accrescere le sue capacità ed abilità complessive in ambito lavorativo, rendendolo più competitivo e preparato. Di conseguenza, questo diritto/dovere di aggiornamento in tale ambito specifico presenta numerosi vantaggi. La stessa cosa vale per il datore di lavoro, il quale non solo ha l’obbligo di informare i propri dipendenti di questa opportunità di formazione importante ed essenziale, ma, nelle realtà lavorative più piccole, è egli stesso tenuto a frequentarle e a divenire la figura di riferimento per la prevenzione e la messa in sicurezza del proprio ambiente di lavoro, anche attraverso la realizzazione di documenti e misure idonee a tutto questo.